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MEMORIE DI UNA TIGRE

Ci sono romanzi che pretendono attenzione , sottolineature , forme varie di confronto , tra pause e riprese ; altri in cui ci si avvolge come in una coperta per assecondare una sorta di riposo vigile . Non determinano necessariamente una differenza di merito o di qualità , ma esigono o propiziano forme diverse di disponibilità e , perchè no , di clima . L’ospite notturno appartiene alla seconda categoria e andrebbe letto in giorni piovosi  , mentre la domesticità rassicura dalle inquietudini esterne . E anche da quelle interne al libro , che ha la singolare proprietà di compenetrare la vita esile  di una donna sola e anziana con gli   ansiti di una memoria che comincia a divagare prima di perdersi . Intorno , il paesaggio aspro di un imprecisato posto sull’oceano , un’antica casa confortevole , i piccoli sforzi per controllare  doveri semplici ma vitali eppure via via arruffati dagli anni , la luminosità di un carattere toccato dall’esperienza , ma  ancora denso di ingenuità e di ironie sottili . Finchè un giorno , portata da un taxi sgargiante , arriva una specie di assistente sociale mandata dal governo per l’aiuto ai non autosufficienti . Inizia così un rapporto fragile e duro tra due personaggi insoliti che si fronteggiano , si  soppesano , si blandiscono e  si soccorrono , mentre il sogno o la realtà di un’emblematica tigre notturna dilata i giorni e conduce , parola dopo parola , ad un finale che si paventa , eppure riesce ad oscillare di sorpresa in sorpresa , perchè comunque tante cose succedono . Lentamente , ipnoticamente , ma succedono .

Dire che ci si trova di fronte ad un inusitato  thriller delle emozioni sarebbe risolutivo , ma fin troppo facile ; e nemmeno valgono gli esempi dei tanti rapporti fra servo e padrone che punteggiano la letteratura , così come si è lontani dalle numerose , sofferte testimonianze  sulla demenza senile , o dai percorsi labirintici soffusi di quell’intimismo adulto che solo l’avanzare dell’età consente di apprezzare . Perchè Fiona McFarlane è una donna giovane , lo si intuisce dall’ audacia della sua durevole energia , e Dio solo sa da dove abbia attinto tanta sottile e pregnante sapienza : mentre si viene catturati dalla  tigre , si ha appena il tempo  di notare l’agile proprietà della sua scrittura scorrevole , apparentemente esente  da qualsiasi sperimentalismo .

Usciti dall’incantesimo , si ripercorrono a ritroso le dosature millimetriche dell’insieme , che riesce a permeare la limpidezza agevole dell’espressione con accortezze psicologiche e fisiche tali da rendere indelebili  i caratteri , i corpi , la natura . Ci sono balene che dovrebbero migrare e non si vedono mai , quasi traslate nella potenza corporea dell’assistente , aureolata da capelli indomiti che cambiano  continuamente tinta , ombreggiando  bicipiti color burro fuso . Arbusti in lotta con la sabbia , gatti anonimi che dormono  o segnalano  pericoli felini , gabbiani che ristanno muti mentre le donne parlano e pensano lungo dialoghi e monologhi incongrui , comunque di una puntualità assoluta nel far coincidere l’avanzamento della trama con l’ espressione dei caratteri , dei pensieri , degli ambienti , delle poche altre figure al contorno , perse tra lettere e telefonate…

Un libro violento , ossessivo , eppure a suo modo anche denso di una compassionevole pena , che sembra non discendere da alcuna ispirazione esogena , bensì solo da una penna originale toccata da una grazia che può dare a bere al lettore qualsiasi cosa , contrabbandando la cicuta per un limpido te delle cinque , o viceversa . Con l’ulteriore merito di non prestarsi nemmeno a sinossi dilatate o ad esegesi dotte , per non turbare l’alta  qualità narrativa dell’intrattenimento ,  raffinato e nel contempo alla portata di tutti , benchè esente da ogni lusinga commerciale .

6_MEZZA

 

Il libro
L’OSPITE NOTTURNO di Fiona McFarlane , Einaudi Stile Libero Big , 2014 , 272 pagine ,17 , 50 euro

L’autore
Fiona McFarlane è nata a Sidney nel 1978 , e ha compiuto studi  universitari sia in Australia che negli Stati Uniti . Ha iniziato la sua carriera di scrittrice pubblicando vari racconti . L’ospite notturno è il suo primo romanzo

La citazione
“Ed era disgustata da lui , perchè nessuno poteva essere morto per davvero , completamente ; nessuno poteva sopportare una cosa simile . Un conto era morire – e Ruth aveva sorretto la testa a Harry , se lo ricordava adesso : rivide la sabbia sul marciapiede alla fermata dell’autobus e la testa tremante di Harry in punto di morte – ma continuare a essere morto era tutt’altra cosa . Era ostinato , ingeneroso”.

Le connessioni arbitrarie (e virtuose)
Per l’atmosfera , i rapporti , l’ambientazione : La visitatrice di Maeve Brennan , Chiedi scusa! Chiedi scusa! di Elizabeth Kelly , Fratelli di Carmelo Samonà
Per la vecchiaia : Una desolazione di Yasmina Reza  , Il diario di Jane Somers e Se gioventù sapesse di Doris Lessing

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